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INFO PIOLTELLODALL'URBANISTA PIANIFICATORIA ALL'URBANISTICA DI MERCATO



L’urbanistica è una delle branche più affascinanti dell’architettura, che si pone l’obiettivo di individuare una visione di città e pianificarne l’attuazione nel rispetto delle normative. Negli ultimi anni però, crisi economica e pandemia hanno prodotto un’accelerazione dell’urbanistica di mercato su quella pianificatoria e sociale. Così sempre più spesso si assiste a variazioni dei PGT (Piani di Governo del Territorio), non certamente con l’obiettivo di rendere le città più vivibili, ma semplicemente per rispondere a sollecitazioni economiche di varia natura e incassare qualche onere. Prendono così vita insediamenti produttivi in aree prima destinate a completamento di insediamenti abitativi; si interpretano liberisticamente le norme per consentire insediamenti logistici al posto di quelli produttivi ecc, smarrendo così quella visione d’insieme che con i PRG prima e PGT successivamente, le città avevano nell’ultimo ventennio perseguito. In Lombardia tale fenomeno si è amplificato, causa i ritardi nell’approvazione degli strumenti di pianificazione metropolitani. Anche a Pioltello diverse aree hanno subito tale sorte: scelte giustificate a vario modo, ma rispetto alla bontà delle quali solo il futuro sarà giudice. Personalmente, pur con tutta l’attenzione verso realtà economiche locali, avrei preferito il mantenimento del disegno del PGT vigente. Quando gli enormi ed impattanti parallelepipedi saranno completati, dove erano previsti edifici residenziali di completamento del tessuto urbano adiacente, ci si renderà conto di cosa si sta parlando. Cosi come l’aumento del traffico generato da queste scelte e da qualcun’altra di logistica pura, renderanno effimero l’obiettivo che Pioltello si era dato, ovvero, drastica riduzione del traffico di attraversamento con un secco no a qualsiasi attività di logistica. Ma l’urbanistica si sa, non è una scienza, ma arte, insieme di regole e visione progettuale, il cui governo dovrebbe essere affidato a chi sappia almeno tenere in mano una matita, manuale o virtuale che sia, affidando la parte normativa a giuristi e non ai pur bravi, ma influenzabili tecnici comunali, con l’auspicio che non sia sempre il mercato ad avere il sopravvento sulla vivibilità dei territori.

DALL'URBANISTICA PIANIFICATORIA  A QUELLA DI MERCATO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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